Categoria: Libri per ragazzi
Editore: Edizioni Lampyris
Anno: 2012
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Recensione

    In questo libro sono racchiusi i risultati di una ricerca che si è distesa nel tempo, arricchendosi pian piano di ulteriori conferme. Di qui una scrittura densa e ricca di dettagli, che non passa inosservata e che rappresenta un’ampia garanzia sulla serietà e sullo scrupolo degli autori, che hanno cercato e trovato documenti dalle due parti dell’Oceano. Ma veniamo al protagonista di questa monografia, ossia Jim Longhi, nato negli States nel 1906 e lì deceduto nel 2006, alla bella età di 90 anni. Era figlio di due emigrati della nostra terra, il padre, Giuseppe, di Lucera, e la madre, Rosa Zitani, di Carpino. I due, particolare interessante, emigrarono in America separatamente, in un periodo drammatico per la nostra realtà, e si conobbero e sposarono nel Nuovo Mondo. Longhi è dunque statunitense, ma le sue radici italiane sono tanto forti, che parlava correttamente la nostra lingua e visitò più volte l’Italia.     Un viaggio, in primis, è rimasto famoso perché ad esso si lega la nascita di un bel racconto di Arthur Miller, noto alle cronache rosa anche per aver sposato Marilyn Monroe, intitolato “Monte Sant’Angelo”. In esso due amici giungono in visita nel paese dell’Angelo, incontrando un garganico che seguiva degli usi ebraici, senza averne chiara consapevolezza. Merito della Di Sabato e Di Siani è quello di aver illuminato la genesi del racconto, dimostrando la presenza di Miller sul Gargano, nel 1948, in compagnia proprio di Jim Longhi. Importante, a tal fine, è proprio la testimonianza del diretto interessato, raggiunto telefonicamente nella sua casa di Manhattan e intervistato, nel 2005.                                                                                                                                                              Ma di incontri famosi Longhi ne ha avuti parecchi, come quello con Frank Sinatra, che sostenne la sua candidatura al Congresso con parole di sperticato elogio: “Sono Frank Sinatra e vi parlo come cittadino. Invidio agli abitanti di Brooklyn la possibilità di mandare Vincent Jim Longhi al Congresso. Jim Longhi è uno che ha passato quasi tutta la vita combattendo il fanatismo e l’odio razziale”.  Malgrado l’autorevole sostenitore, Longhi non fu eletto, ma questo non fermò la sua intensa attività. Avvocato, scrittore, drammaturgo, fu impegnato contro le infiltrazioni mafiose nell’ambiente dei portuali di New York. Un personaggio, dunque, singolare, pieno di sé, come ci appare da certi documenti riportati nel libro in questione, alcuni anche inediti, che ci sapeva fare anche con la penna. La chiave di lettura del volume è in primo luogo letteraria, come viene specificato in modo esplicito, ma è logico che l’attenzione degli autori si apra spesso sul contesto sociale e umano di tempi molto difficili, quando milioni di connazionali furono costretti a cercare un’ultima speranza a migliaia di chilometri di distanza.

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