Recensione
Questo libro intende esplorare il complesso arcipelago costituito da quella letteratura italiana, frutto d'emigrazione (in questo caso negli Stati Uniti), che ha rappresentato un'importante componente sia all'interno della letteratura italiana fuori d'Italia, sia all'interno dello stesso main-stream americano al quale i nostri scrittori emigrati diedero un contributo variamente significativo. Da questo punto di vista, il libro prende in esame il lavoro di alcuni di questi scrittori "transfughi". Dopo un'ampia introduzione di carattere storico, teorico e metodologico, sono messe a fuoco, dagli inizi del Novecento fino agli anni Cinquanta, le esperienze di autori che possono considerarsi emblematici all'interno di questo denso e variegato "arcipelago". Lo studio è arricchito da una folta appendice bibliografica che testimonia, fra l'altro, la ricca messe di opere e di studi su questa fenomenologia letteraria in parte "sommersa" che merita di essere valorizzata e recuperata.