Categoria: Raccolta di articoli
Editore: Centro studi Aldo Capitini
Pagine: 103

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Recensione

Nei 23 articoli, per lo più pubblicati negli anni 1947-48-49 in quotidiani e riviste, e raccolti da Capitini in Italia nonviolenta nel 1949, appaiono in grande evidenza i temi fondamentali che circolano in tutta l'opera di Capitini anteriore e posteriore a questo volumetto. L'opera è stata ristampata per la grande attualità di essa in rapporto ai temi della pace,  della nonviolenza, dell'obiezione di coscienza, dell'indicazione di una via per operare una profonda trasformazione politica, sociale, economica (sul fondamento di una trasformazione interiore), senza ricorrere al vecchio strumento della guerra. Il filo conduttore di tutti gli articoli è questa necessità di tramutazione, di cambiamento, nell uomo, del modo stesso di sentire Dio, la societá civile e il mondo intero, per la realizzazione di un' unità mondiale fondata su valori etico-religiosi, come aggiunta, a quella unità giuridico-economica, che alla fine della seconda guerra mondiale si presentava all'orizzonte,  di contro affermazione delle nazionalitá che aveva invece caratterizzato il primo dopo guerra. Per tale aggiunta alla prospettiva universalistica, I'ltalia, secondo l'autore, ha una eccezionale possibilità di contribuire continuando una tradizione culturale e spirituale della sua storia civile e religiosa (Dante, S. Francesco, Mazzini).  Priva di potenza militare,  libera da ogni prospettiva di egemonia politica,  essa può, oggi, dare al mondo un suo contributo creativo e originale nel senso dell'incontro di civiltà e spiritualità diverse (Oriente-Occidente; liberalismo-socialismo) nell'uso del metodo nonviolento, nel perseguimento della pace come convinta forma di convivenza di tutti, ben diversa dall'equilibrio del terrore fondato sulla forza atomica. La pace, che è oggetto di riflessione in moltissimi articoli, è quindi per Capitini un valore che si realizza con l'impegno, con la tensione morale, civile e politica cui si è detto.  Essa, come bene per l'umanità e come liberazione, dovrebbe diventare lo scopo di un vasto programma di educazione alla non collaborazione alle leggi ingiuste. Il metodo della nonviolenza è considerato la via da percorrere per approfondire il senso dell'umanità. E' notevole l'attenzione con cui Capitini, già alla fine degli anni quaranta, sottolineava la funzione civile e politica delle donne al di la del loro essere casalinghe. Tutti gli argomenti indicati sono di grande attualità per i seguenti motivi:

_ in un periodo come quello che viviamo oggi in Italia di grande fortuna della politica come mercato e pure mediazione o come spettacolo, è utle riproporre un testo in cui la dimensione politica viene intesa e vissuta a un livello alto e purissimo di battaglia e costruzione ideale;

_ in un periodo segnato da un terrorismo feroce, da mafie e camorre, da una sfrontata corruzione, il contenuto dell'opera e il suo titolo Italia Nonviolenta assumono un suono fiero e severo che fa appello all'Italia sana e laboriosa, desiderosa di ritrovare un senso al proprio esistere e al proprio combattere;

_ in un momento in cui la corsa al riarmo si fa più virulenta e rappresente un imperdonabile insulto alla fame dei diseredati e una ipoteca terribile sul futuro dell'umanità, la forte coscienza del ruolo dell'Italia, e di quello dell'Europa nella lotta per la pace e nella scena mondiale, sono richiami che ci scuotono, ci fanno ritrovare la dimensione storica dei problemi, il senso del cammino percorso e l'urgenza di opzioni radicali a favore della salvezza contro le barbarie e la distruzione. Tutto il contenuto del libro fornisce agli uomini di buona volontà stimoli e indicazioni sulla via da intraprendere.

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