Categoria: Documentario
Editore: Interlinea Edizioni
Pagine: 169
ISBN: 978-88-8212-679-7
Anno: 2009

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Recensione

E' questo un libro che alterna macrostoria e microstoria ,non in forma di opposizione metodologica, ma di integrazione sostanziale. Ci fa capire, in altri termi ultimi quali siano le reazioni dei soggetti economici alle crisi economiche epocali, com'è stata quella degli ultimi anni del Cinquecento e dei primi decenni del Seicentoche ha colpito con particolare asprezza l'economia degli Stati che si affacciavano sul Mediterraneo, e specialmente i porti liguri, del Tirreno e dell 'Adriatico,e le vie di comunicazione transfrontaliere verso il nord,quali i passi del San Bernardo, del Gottardo e del Brennero. In primo piano, la microstoria di emigranti italiani i quali- nulla a che spartire con i ricchi mercanti e banchieri veneziani, toscani o liguri del Trecento e Quattrocento - intraprendevano viaggi avventurosi e da fame attraverso le Alpi per raggiungere le ricche città tedesche che, insieme ai fondachi e ai porti di Amsterdam e Londra, rappresentavano i poli di rinascita economica, culturale e sociale del nord  e della Mitteleuropa. Emigranti che l'autore chiama correttamente <<ambulanti>, cioè <<gente che va>> dalla povera Italia <<dagli atri muscosi e dai fori cadenti>> verso le città del nord Europa che le nuove rotte marittime mercantili avevano reso prospere, dinamiche, orgogliose e fiduciose del proprio futuro.  Già, perc mula «cuius tolicesimo e lut nellimmaginario degli italiani (o, meglio, degli italici) e dei poveri abi valli alpine piemontesi, un guardare alla Baviera, alla Renania oltretutto, con la pace di Augusta, chiusasi nel 1555 con la regio eius religio », si era trovato il" compromesso religioso "tra cat eranesimo, quindi anche la pace religiosa. Tutto ciò contribuente, tanti dei ioni di una Germania felix, dove sarebbe stato possibile ritarsene una vita, con un regi tanta volontä, capacità e un po 'di fortuna. Dio volendo, naturalm ente tivano, diretti a Stoccarda, Amburgo, Norimberga, Francoforte Cosi par Berlino, Dresda, Magonza e Colonia, frotte di titoli nel Medioevo e non noti mercatores italici. Vendevano di tutto, senza confini alla f accanto agli ambulanti, gli artigiani: muratori, falegnami, ebanisti, imbianchini. pittori, architetti, musicisti, attori, armaioli, tessitori. Insomma, di tutte le arti e mestieri Se non vorrà rinascere né le repubbliche né le sue signorie italiane, risanati gli italiani che cercavano fortuna in nord Europa e in particolare in Germania. Tra questi eccelse la dinastia dei Farina, una delle famiglie più antiche della val Vigezzo, il cui archivio aziendale di Colonia è il "fondaco" ricco di diocesi di informazioni di cui l'autore è partito per ricostruire la storia
: dell'invenzione dell'Acqua di Colonia "Farina", e della presenza vi piemontese in terra tedesca. Non solo nei paesi della nazione, ma anche nei confronti della comunità di beneficenza di ciò che è successo. Perché si tratta di un bel libro, da cui si traggono spunti di discussione tante informazioni. E poi si tratta anche della "storia del profumo" o del "pro fumo della storia". Quale delle due affascina di più?

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