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Categoria: Racconto
Editore: Edizioni dal Sud
Pagine: 374
ISBN: 88-7553-041-6
Anno: 2009

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Recensione

Thomas Sgovio, sopravvissuto a Kolyma, l'inferno di ghiaccio dei campi di lavoro forzato sovietici, ricostruisce in questo libro la sua storia di vita che affonda le radici nella Puglia dei primi anni del Novecento, quando i suoi genitori decisero di cercare un avvenire migliore in un'America che sembrava accogliere le speranze di tanti emigranti. Dopo la crisi del 1929 la sua famiglia fu costretta a migrare di nuovo, per effetto del clima di intolleranza in atto negli Stati Uniti verso gli italiani che aderivano ai sindacati ed ai partiti di sinistra. Sulla scia del capofamiglia, il giovane Thomas attraversò l'Atlantico, assieme alla madre e ad una delle sorelle e, nell'estate del 1935 raggiunse Mosca dove, in poco tempo, si trovò coinvolto, assieme a un padre ed altri italiani ed immigrati di altre nazionalità, nell'infernale ingranaggio del sistema concentrazionario staliniano. Questo singolare viaggio prende avvio da Buffalo, centro commerciale e industriale dello Stato di New York, alla confluenza dei Grandi Laghi, e si conclude nella stessa città, nei primi anni Sessanta con il ritorno del protagonista, dopo una lunga e drammatica detenzione in un Gulag della Siberia Orientale. L'autore, scomparso nel 1997 all'età di 80 anni, racconta le vicende allucinanti dell'arresto, della deportazione verso la città di Magadan e dell'internamento, gettando nuova luce sul destino tragico di tanti emigrati politici, finiti nel sistema repressivo del comunismo sovietico, che mandò in frantumi le aspettative di milioni di individui, fermamente convinti di poter realizzare una società più libera e più giusta.

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