Favola natalizia in dialetto garganico
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L'ore de Gesù bambine è una favola semplice e terribile. Ma perchè terribile? L'oro che il piccolo Re ha avuto in dono per volere di Maria dovrà essere donato da Pierino, Giacomo e Giovannino, ai più "poveri puvereddi" del paese il giorno dei doni: l'Epifania. Questa la grande occasione: rendere felice chi apparentemente non lo è mai stato. Ecco un significato assoluto. Così sembra, m così non è.
Le tre donne più povere (che simboleggia la Fede,la Speranza,la Carità) avvicinate dai tre ragazzi oppongono un rifiuto. Dell'oro non sanno che farsene. In questo rifiuto sta, come si dice, tutto il veleno dell'argomento. L'oro che si idolatra, in nome del quale si combattono guerre fratricide, si distrugge la natura, si inquinano i mari, si abbattono le foreste, si commettono delitti scellerati, è un vile metallo che l'insaziabilità dell'uomo ha elevato come misura della sua potenza e della sua forza. Ci sono ricchezze fertili che noi non vediamo, ricchezze invisibili che abbiamo smesso di cercare, e che, frastornati dalla fretta del mondo moderno,abbiamo dimenticato. Ciò che si rappresenta nell'Ore de Gesù Bambine non è tanto, insomma, il visibile, quello che vediamo con isoli occhi dello spreco, ma le cose invisibili, ricchezze che si possono vedere con gli occhi dell'anima e che sono diventate più lontane alla ragione e a noi.