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Lo scrittore Giuseppe Prezzolini ha detto che gli immigrati italiani hanno lasciato lacrime e sudore ma non "parole", rendendo le loro vite in America per lo più in silenzio, i loro ricordi privati e storie inaudite.
In questo ritratto innovativo dell'esperienza italo-americana, queste vite non sono più nascoste. Ilaria Serra offre il primo studio completo di un retaggio largamente ignorato - le autobiografie scritte dagli immigrati.
Qui guarda da vicino a cinquantotto opere rappresentative scritte durante l'alta marea della migrazione italiana.
Cercando tra gli archivi, scoprendo diari e memorie in case private e cassetti dimenticati, Serra recupera le voci dei poeti, registi e agricoltori, minatori, anarchici e sarte della prima generazione, costretti a raccontare le loro storie. Per lo più inediti, spesso fortemente accentati, questi racconti di uomini e donne comuni vengono esplorati con dettagli sfumati, organizzati per riflettere su come illuminano la realtà del lavoro, della sopravvivenza, dell'identità e del cambiamento.
Spostandosi tra storia e letteratura, Serra presenta ciascuno come la registrazione immaginativa di un sé in divenire e la storia collettiva del viaggio verso l'individualità che è il cuore dell'esperienza degli immigrati.