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Il romanzo tratta dell'emigrazione italiana in Europa al tempo della nota sciagura nella miniera belga. Non si limita però ad una descrizione compassionevole degli emigranti ma indaga retroterra, aspirazioni e progetti dei personaggi, utilizzando come cornice anche il clima italiano degli anni cinquanta, le occupazioni di terre incolte, la ricostruzione post bellica. L'emigrazione e la miniera, infatti, non rinchiudono Damiano, il giovane protagonista del romanzo, nel ghetto dell'emarginazione e del carbone, bensì lo proiettano nella dimensione della città moderna, della grande comunità dei simili, dell'organizzazione di bisogni e aspettative, insomma della luce, sicché la vicenda narrata sembra configurarsi come un viaggio dalla dispersione e l'isolamento delle campagne e le contrade della Sila verso la ricerca di dignità e riscatto, per essere finalmente persona.