Nato nel 1943 in Egitto, Nasr cresce nel villaggio di Quhafa dove ancora bambino diventa "portatore del Corano". Dopo un percorso formativo insolito, approda all'università dove comincia la sua avventura intellettuale che lo porterà alla scoperta dell'ermeneutica e delle moderne scienze del linguaggio. Nel 1995 gli viene mossa l'accusa di apostasia e nelle moschee infuria contro di lui una violenta campagna denigratoria. Questo volume intreccia memorie personali e riflessioni di largo respiro, sullo sfondo delle vicende mediorientali degli ultimi decenni. Nasr racconta la sua fede, parla di libertà e democrazia, dei rapporti tra religione e politica nell'Islam in un libro che si pone come vero e proprio ponte fra due culture.