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Favola, allegoria, viaggio religioso, si intrecciano nella Prima cumpagnia, dodicesimo testo dialettale del poeta italo-americano Joseph Tusiani. Sulla flebile traccia della leggenda popolare, egli reinventa il pellegrinaggio di San Francesco, che per una notte sosta sotto le stelle della "Padula", prima di ripartire alla volta della Montagna dell'rcangelo Michele. Lo accompagnano Frate Leone, il popolo della "lama", e chiere di uccelli, mai visti tanti, da fare invidia al più segreto degli ornitologi. Viaggio religioso si è detto. Ma non Sfuggirà il suo significato più moderno e attuale, che corre sotto pelle in tutto il poemetto. In un tempo di orrende mutilazioni, di bieche chimiche, di selvagge distruzioni, la favola ha il suo sapore di una incondizionata condanna. Nella natura, luogo della perfetta letizia francescana, ogni foglia, ogni albero, ogni essere, anche il più piccolo e il più insignificante, resprira. Tutto resprira e tutto partecipa del mistero e della bellezza del creato.